Convegno dei giovani conservieri per un collocamento democratico per la difesa della salute e la dignità (1955)

Quarto-statoIn questi due mesi nelle fabbriche conserviere di Nocera lavorano circa 6000 lavoratrici e lavoratori, di questi 1500 circa sono giovani.

E’ per discutere soprattutto su questi 1500 giovani e ragazze, su come vengono avviati al lavoro, sul rispetto della sua dignità di giovane lavoratore, sul rispetto della paga, per la difesa della sua salute e le sue prospettive che la Commissione giovanile della C.d.L. ha voluto convocare questo convegno. Certo noi non abbiamo l’illusione, che con questo incontro si riescono a risolvere i problemi dei giovani che sono avanti, ma crediamo che con questo primo incontro possiamo dare un contributo alla difesa dei diritti della gioventù. Tutti sappiamo ormai il modo come vengono trattati le lavoratrici e i lavoratori conservieri, le condizioni igieniche e di lavoro.

Il basso salario (persino 700 lire al giorno per 13 o 14 ore), come vengono avviati al lavoro, come viene violata la loro dignità (specie se donne), violazione completa delle leggi, violazioni degli accordi sindacali e contratto, le mani che dopo 15 giorni di lavoro si spellano come i pomodori, ecc, ecc, non solo ma vengono di continuo sgridate e multate dai padroni o loro sorveglianti, che sono numerosi.

Se questo capita per i lavoratori e lavoratrici anziani, molto peggio è per la gioventù. Nelle fabbriche di conserve contrariamente alle altre esiste abbondante la percentuale d’occupazione giovanile, fino all’età di 18 anni è molto facile essere occupato.

Il difficile comincia dal 18° anno che non li vogliono più e cioè quando la paga deve essere aumentata, una buona parte dei giovani vengono adibiti a lavoro da manovali, altrettanto è per le ragazze, ragazze dai 14 anni a lavorare in acqua per 12 o 13 ore al giorno con un peso superiore alle loro forze, piedi nudi in acqua fredda da mattina a sera, stando col viso sul vapore e col peso sul corpo di pomodori caldi, per cui è molto dannoso per la salute del giovane con grave conseguenza per il suo avvenire, si verificano centinaia di infortuni, alle dita, ai piedi, dopo una quindicina di giorni di lavoro si consumano la pelle sotto i piedi ed esce del sangue per cui è un grande sforzo alzarsi la mattina, lavorando con un ritmo accelerato e continuo e quasi sempre di corsa perché il suo lavoro è legato alle pelatrici, tenendo di continuo sulle spalle maestre, caporali, padroni, ecc.

Si mette a lavorare di notte molte ragazze e giovani fino all’età di 21 anni, violando la legge 26.04.1934 n. 653 soprattutto la lettera d) ….., senza parlare della violazione alla legge anche per il …., notturno: 2 ore di riposo, sedie, latte, ecc. Molte volte si ricorre anche a schiaffi da parte di padroni e sorveglianti, si violano i diritti più elementari di libertà e di dignità dei giovani e delle ragazze in particolare, sono violate tutte le leggi, la Costituzione Repubblicana, le leggi sociali, violazione completa della personalità umana del giovane e della ragazza nel luogo di lavoro, violazione di accordi sindacali e contratto di lavoro sotto tutte le forme, si percepisce una paga di miseria che si aggira sulle 400 lire a quelli di 14 anni, si mettono i giovani a fare il lavoro dei manovali. Ma per i padroni non esiste alcuna legge, né dignità, né autorità, né organizzazioni, né contratto, né accordi sindacali, né la Costituzione, né il Parlamento, per loro esiste una sola legge, che è la loro legge: del profitto, del supersfruttamento bestiale, del portafoglio, dell’arbitrio, delle rappresaglie, del licenziamento.

Il fatto ancora grave è il singolare modo dell’avviamento al lavoro (ed è questa la premessa di quello che avviene in fabbrica) e qui possiamo affermare senza paura di smentita che questo tipo di avviamento al lavoro non si fa solo a Nocera ma anche negli altri paesi  si va al lavoro così, come Angri, Battipaglia, Scafati, ecc. Il giovane, la ragazza nel pieno della sua giovinezza è costretto a prostituirsi, a compromettersi, a stare per 10 o 15 giorni fuori la fabbrica al sole senza alcuna sicurezza nel lavoro, con violazione completa alla legge sul collocamento, si chiama di fronte alla fabbrica a seconda se la ragazza o il giovane è simpatico o meno al padrone, se è bionda o bruna, ecc. …..e si chiama civiltà occidentale questa, si dice che l’Italia è un paese civile, è l’Italia del 1955, l’Italia Repubblicana uscita dalla Resistenza, e ci sono ancora queste cose che suonano vergogna per un paese civile come il nostro, qui siamo ancora all’epoca del feudalesimo, per non dire che siamo al tempo del regime schiavistico quando i padroni non erano solo padroni della forza lavoro ma anche della persona fisicamente e potremmo continuare.

La conseguenza è che questo stato di cose di soggezione e di paternalismo, del compromesso per andare a lavorare, della violazione della dignità e della personalità del giovane lavoratore, potremmo dire di questo stato di inferiorità che esiste nelle fabbriche si sposta per naturali ragioni anche nella vita privata, nel paese. E quando giustamente si ci ribella a questa situazione, si cacciano fuori licenziando in tronco e magari si definiscono “elementi indesiderabili” che quindi non potranno tornare nemmeno negli anni a venire. I giovani però hanno lottato dando prova della loro capacità di lotta e di coraggio, hanno lottato contro determinate imposizioni dei padroni, hanno fatto fermare la pelatura per ore a causa della loro lotta (Forino, ecc.). I giovani in ogni azione sindacale, ogni sciopero sono stati sempre all’avanguardia, sempre in testa, portando il loro spirito giovanile nella lotta dando fiducia e coraggio, alla volte a tutto il movimento. I giovani sono stati sempre all’avanguardia nella lotta per la conquista per migliorare condizioni di vita dei lavoratori e della gioventù.

Ed io sono sicuro che anche quest’anno sapranno assolvere al loro compito di avanguardia, perché anche quest’anno, anzi quest’anno più che gli altri, dobbiamo lottare per il rispetto della personalità e dignità del giovane e della ragazza lavoratrice, per il rispetto e l’aumento della paga, per il rispetto delle leggi sociali per la conquista del nuovo contratto, per il rispetto delle libertà sindacali e democratiche così duramente minacciate, perché quest’anno oltre a che gli industriali vogliono sempre ingrossare i loro portafogli, la lotta è diventata proprio più acuta, più stretta (soprattutto a Nocera dove la polizia e la reazione è più feroce che in altri posti proprio per la presenza dei padroni conservieri) tra la forza del lavoro e padronali, ed anche perché quest’anno fino a questo momento non hanno ancora contratti con l’estero (in maggioranza) e quindi si ha ragione di ritenere che questi signori vorrebbero addossare tutto sulle spalle dei lavoratori, si prevede anche che la lavorazione sarà più limitata dell’anno scorso a causa di mancanza di pomodori, e quindi anche ….. occupazione, perché ci sono anche nuovi macchinari (macchinari che dovrebbero essere al servizio dell’uomo e non dovrebbero servire per sfruttare di più i lavoratori), quindi bisogna essere molto vigili e dobbiamo mantenerci pronti a lottare e a preparare la lotta.

Prospettive: noi intendiamo proseguire la lotta anche in avvenire per l’utilizzazione degli impianti di almeno il 70 e l’80% e quindi che l’industria conserviera diventi più permanente lavorando anche prodotti invernali, che anche nell’inverno ci sia la percentuale di occupazione giovanile e non solo nella stagione del pomodoro, e non solo nelle conserve ma anche in altre fabbriche come le MCM ecc. ecc. I giovani dicono basta con questo stato di insoddisfazione continua e generale della vita e delle cose (per cui molte volte ci si sente vecchi). Parte da questo convegno un grido di allarme e una voce forte che si faccia sentire e dire basta non ne possiamo più, che si cambi strada, vogliamo andare avanti, lavorare e vivere in pace, per costruirci un avvenire.

Galante Oliva