Comunisti (ed anche meridionali)

Il 12 settembre scorso, nel salone “Bottiglieri” del Palazzo della Provincia di Salerno, Maria Giustina Laurenzi ha proiettato il suo ultimo documentario dal titolo “Comunisti- testimonianze da una provincia meridionale”. Il documentario in effetti è dedicato alla figura del Senatore Gaetano Di Marino , che dalla fine degli anni 40 fino agli anni 70 è stato uno degli uomini di punta del PCI salernitano e nazionale. Purtroppo per motivi di salute il sen. Di Marino non ha potuto essere presente alla serata, che si è aperta con l’introduzione della regista e del Vicepresidente della Provincia Gianni Iuliano. La proiezione del filmato ha fatto da spunto ad una riflessione sulla figura e ruolo dei “comunisti” in una provincia meridionale quale appunto quella salernitana. Il documentario ha una voce narrante che è quella del prof. Biagio De Giovanni che ha delineato con efficacia i pregi e i difetti , i momenti cruciali e i cambiamenti del PCI , sia nazionale che locale, nel corso degli anni. A questa narrazione critica la Laurenzi ha alternato con abilità sia immagini drammatiche di distruzioni e miseria dell’immediato dopoguerra, sia preziose testimonianze di vita e militanza dello stesso Di Marino, di Peppe Colasante, G. Chirico di Scafati, Peppino Manzione di Eboli, di Biagina Daniele di Nocera Inferiore, all’epoca responsabile dell’UDI nella nostra provincia. Oltremodo preziosa è apparsa anche la testimonianza della giornalista Miriam Mafai. La serata si è conclusa con un interessante dibattito a due voci tra l’On. Emanuele Macaluso e il prof. De Giovanni. Macaluso ha , in particolare, ribadito come i tentativi di cancellazione del passato non hanno visto una adeguata proposizione del nuovo, non vi è stata capacità di “raccogliere il nucleo vitale del passato per proiettarlo verso la storia”. Ha sottolineato la peculiare esperienza del PCI e la sua autonomia da quello sovietico, a tal proposito ha rivalutato la figura di Togliatti e la sua capacità di scelta autonoma rispetto al blocco sovietico come preannunziò nel famoso discorso della “svolta di Salerno”: “..non faremo come la Russia”. È stata la volta del prof. De Giovanni il quale ha affermato, in merito alla scomparsa del PCI, che quando qualcosa finisce significa che ne esiste un motivo. Ha proseguito sull’onda dei ricordi, anche personali, degli incontri e dibattiti nelle sezioni che rappresentavano momenti di pedagogia politica; sottolineando come negli anni ’70 con l’entrata nella scena del PCI degli studenti e dei “professorini” si è avuta la rottura della contrapposizione tra classi all’interno della organizzazione. I due eminenti esponenti politici hanno impartito ai presenti, assai numerosi, una lezione di politica pura (in tutti i sensi) dimostrando nei fatti la differenza profonda tra i militanti di una volta – come era emerso anche dalle testimonianze del documentario della Laurenzi – e le ultime generazioni di politici. La considerazione che mi sento di fare è che l’iniziativa nel suo complesso rappresenta un riuscito momento dell’opera di recupero della memoria, legato sia allo spessore del dibattito, sia alla qualità del filmato dovuta – oltre che alla bravura della regista – ad un abile montaggio, alle belle testimonianze e un’ottima colonna sonora. La speranza è che a progetti di questo tipo ne possano seguire altri sempre nell’ottica della conservazione della memoria, che è poi anche il fine della nostra iniziativa di ricerca storica come Istituto “Galante Oliva”.

Il Vicepresidente IGO Alfonso Oliva